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giovedì, gennaio 12, 2012

Google premia i giovani scienziati


Google vuole premiare le giovani menti curiose di tutto il pianeta terra. Cosa serve per partecipare. Solamente un’idea. I ragazzi tra i 13 e i 18 anni possono partecipare al Google Science Fairs 2012, una competizione online per giovani che hanno voglia di scienza.

Non serve essere studenti modello e con tutti dieci in pagella, basta solamente avere un’idea valida, saperla sviluppare e caricarla sullo spazio messo a disposizione da Google. Con lo slogan “Tutti hanno una domanda. Qual è la tua? Big G vuole invitare tutte le giovani menti a proporre progetti e idee creative.

I progetti potranno essere presentati entro e non oltre il 1° aprile 2012, verranno valutati da una giuria di professori universitari e verso la fine di maggio saranno proclamati i 90 finalisti regionali. I finalisti poi verranno ridotti a 15 finalisti mondiali che potranno volare in California nella sede centrale di Google per partecipare alla Fiera della Scienza, dove i loro progetti verranno rivalutati da scienziati e “visionari” tecnologici.

Il vincitore di aggiudicherà una borsa di studio di $50.000 destinata a coprire le spese d’istruzione.

Cosa aspettate. Ponete la vostra domanda, siate curiosi.


lunedì, ottobre 17, 2011

Cos'è la scienza?

Da Anassimandro alla gravità quantistica 

Cos'è il pensiero scientifico? Affrontare questa domanda è tutt’altro che facile e scontato. Per tentare di rispondere bisogna volgersi indietro, passare in rassegna i più brillanti esempi di scoperte scientifiche e guardare quegli uomini che incarnano nella loro figura il significato stesso della scienza. 

Si racconta così dell'intuizione ribelle del "primo scienziato", Anassimandro di Mileto, il greco che ha scoperto che la Terra vola sospesa nel cielo senza cadere. 

In questo viaggio nel senso della scienza si arriva fino alla ricerca attuale sulla natura quantistica della gravità, che ci chiede di immaginare un mondo senza spazio e senza tempo. Cosa hanno in comune esperienze scientifiche così lontane nel tempo? Il nocciolo, nucleo fondante della scienza. Si scopre così che pensare scientificamente vuol dire rimettere continuamente in discussione le nostre certezze su ciò che ci circonda. Il pensiero scientifico è un pensiero visionario, che ridisegna ripetutamente (e instancabilmente) il mondo, e un pensiero critico, che mette sempre in discussione le idee dei "vecchi della tribù" e ogni pretesa di avere già la verità finale. La scienza non si nutre su certezze: si nutre di una consapevolezza acuta della nostra profonda ignoranza. 

Carlo Rovelli, fisico di fama mondiale, attualmente è ordinario di Fisica Teorica all'Università di Marsiglia. È tra i fondatori della "gravità quantistica a loop", una delle principali ipotesi teoriche oggi allo studio per combinare la relatività generale di Einstein con la meccanica quantistica. È autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. In italiano ha pubblicato Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2004) e Che cos’è la Scienza – La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori, 2011). 

il 30 ottobre, alle 18:30
Palazzo Ducale Sala del Maggior Consiglio
Piazza Matteotti, 9

giovedì, ottobre 13, 2011

Scienza e società

La scienza ha un duplice ruolo, creare conoscenza e sviluppare, attraverso la tecnologia, innovazioni utili all’uomo. Non sempre però quello che gli scienziati realizzano riguarda il bene dell’umanità.
L’enorme dispendio di energie e risorse umane per lo sviluppo di armi sempre più sofisticate è l’esempio lampante.

Ma il più delle volte la conoscenza ha portato l’uomo a faticare meno, mangiare meglio a inventare nuovi farmaci, nuovi tipi di vernici e computer sempre più potenti. Spesso per permettere questo, vengono alterati equilibri della natura come il clima e le risorse energetiche che vengono “bruciate” con un ritmo superiore alla possibilità di rimpiazzarle. Un misto di benefici e rischi.

Il 31 ottobre Luciano Caglioti Professore Emerito in Chimica Organica terrà una conferenza da titolo “Scienza e società” - Conoscenza (e controindicazioni)

Lo scienziato italiano è stato Prorettore dell’Università La Sapienza di Roma e direttore del Progetto finalizzato Chimica fine CNR e del PNR chimica. 

Si è occupato anche della traslazione della ricerca tecnologica nelle attività produttive. Ha svolto e svolge incarichi per conto di vari Ministeri dei settori riguardanti chimica fine, alimenti, materie prime, energia, ambiente. Ha pubblicato oltre 130 lavori su riviste internazionali nei settori della chimica delle sostanze naturali dotate di attività biologica ed è titolare di 8 brevetti. 

Tra i suoi libri: La Scienza tradita (Di Renzo Editore)

mercoledì, agosto 10, 2011

Un futuro spaventoso per la fertilità femminile – dall’uomo che ha creato la Pillola

Intervista di Helen Weathers - Daily Mail

Al Prof. Carl Djerassi viene spesso chiesto cosa sarebbe potuto accadere se non avesse inventato la Pillola per il controllo delle nascite.

Ci sarebbe stata la rivoluzione sessuale, l’amore libero e il cambiamento epocale che continua a plasmare la società? Il mondo sarebbe un posto migliore o peggiore? La Pillola ha dato il potere alla donne dando loro il controllo della propria fertilità e la libertà di godere del sesso senza timore di una gravidanza?

Oppure è, nelle parole di uno scrittore, uno dei “maggiori disastri del XX secolo dal punto di vista medico, morale ed etico”?

Il Prof. Djerassi aggrotta le sopraciglia e ammette di sentirsi “in*****ato” e offeso dalle “sciocchezze” declamate da coloro che attribuiscono alla Pillola la colpa dei mali della società.

“Senza la Pillola la rivoluzione sessuale sarebbe avvenuta in ogni caso. Ma ci sarebbe stata molta più sofferenza in termini di gravidanze non volute e di aborti illegali,” dice.

Quest’anno segna il cinquantesimo anniversario del brevetto della Pillola anticoncezionale nel Regno Unito e ad ottobre il prof. Djerassi festeggerà il sessantesimo compleanno della sua scoperta scientifica. Ad 86 anni, ben lontano dalla pensione, ha accettato di incontrarmi nel suo appartamento londinese per discutere la sua eredità e presentare la sua visione sensazionale –e qualcuno potrebbe dire non risolutiva – del futuro. 

Il prof. Djerassi crede che, con la maggior parte delle donne di oggi che ritarda la maternità per motivi economici, la sua invenzione potrebbe presto divenire ridondante.

“Un numero molto elevato di professioniste colte, di fronte all’orologio biologico, danno priorità alle proprie ambizioni professionali,” dice. “Prima di rendersene conto sono entrate nei 30. All’età di 35 anni hanno perso il 95% dei loro ovuli e i rimanenti stanno invecchiando rapidamente. Prima o poi, nel prossimi 20 anni, sempre più giovani congeleranno ovuli e gameti a vent’anni, e li conserveranno per usarli successivamente.

giovedì, maggio 19, 2011

Comunicare la Scienza

Piergiorgio Odifreddi, Giovanni Filocamo, Telmo Pievani, Giovanni Bignami, Umberto Guidoni, Vincenzo Millucci, Giulio Maltese, Giovanni Gaviraghi, Mario Tozzi ma anche Max Gazzè, Enzo Avitabile, Brunori Sas e Ginevra Di Marco. Saranno tutti a Poggibonsi il 3 a 4 giugno per la seconda edizione di “Comunicare la Scienza”. La manifestazione si svolgerà interamente presso il Cassero della Fortezza Medicea, dove si sono dati appuntamento alcuni scienziati particolarmente impegnati nell’azione divulgativa per testimoniare il fascino della scienza e della cultura scientifica.

Ecco il programma dettagliato della manifestazione che si svolgerà interamente al Cassero della Fortezza Medicea di Poggio Imperiale a Poggibonsi venerdì 3 e sabato 4 giugno.

Venerdì 3 giugno
ore 21.15 - SERATA ENTERPRISE - conduce Vincenzo Millucci

Intervista a Umberto Guidoni
Il celebre astronauta, astrofisico, racconterà la straordinaria esperienza del suo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia nel 1996 e la sua vita al servizio della ricerca e della scienza.

martedì, aprile 12, 2011

Il premio Nobel per la religione

La Fondazione Templeton ha assegnato un paio di giorni fa il premio Templeton 2011 a Martin Rees, astronomo reale, master del Trinity College ed ex presidente della Royal Society: quella presieduta a suo tempo da Newton, tanto per capirci.

lunedì, febbraio 21, 2011

Umberto Guidoni e la scienza tradita

Perchè i paesi più evoluti investono in ricerca mentre in Italia si tagliano i fondi?

In attesa dell'uscita del suo ultimo libro "Dalla terra alla luna" pubblicato dalla Di Renzo Editore, Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico, sarà impegnato il 16 marzo alle 20:30 presso il circolo Fuori Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia) per discutere sulla ricerca tradita dall'Italia.

Per maggiori informazioni:
http://www.arcifuori.it/programma/default.asp

mercoledì, febbraio 16, 2011

Agenti chimici giocano un ruolo fondamentale

"Agenti chimici legati all'ambiente esterno ed interno -ricorda Luciano Caglioti- giocano un ruolo fondamentale. L'ultima cena di Leonardo da Vinci, ad esempio, ha subito il danneggiamento da anidride carbonica proveniente dalle automobili che passavano davanti al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. Quindi un processo di restauro deve considerare diversi aspetti che hanno influito sul danneggiamento di un'opera".

Aspetti che richiedono dunque piu' professionalita'. "Ogni bene culturale prima di essere 'toccato' -sostiene- richiede osservazioni di sismologia, esami del materiale da usare per il restauro e la ricostruzione. Una serie di attivita' strettamente legati alla conoscenza tecnologica".

"In Italia -continua- esistono diversi percorsi di laurea, brevi e quinquennali che permettono di agire in modo appropriato e di non commettere errori, magari fatti in passato. All'inizio, ad esempio, l'uso di materiali in plastica han avuto degli effetti negativi e causato gravi danni, deteriorando il bene culturale oggetto del restauro. Tuttavia, ormai grazie alla collaborazione dell'Universita', del Cnr e delle Sovrintendenze sappiamo bene come trattare i beni culturali e, quindi, anche il Colosseo".

martedì, dicembre 14, 2010

Frascati Scienza. L’origine: un viaggio tra scienza e arte

Nell’ambito della mostra “L’Origine: un viaggio tra scienza e arte” presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati fino al 6 gennaio 2011 il Comune di Frascati, Frascati Scienza, INFN, CERN , Nairucu-Arts e il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza promuovono una serie di conferenze e spettacoli a sfondo scientifico.

I temi, come cita il titolo, sondano i misteri sull’origine del mondo, la natura della materia e le leggi che la regolano, il linguaggio e i cambiamenti provocati dalla specie umana. Il 15 dicembre dalle 10.30 Franco Foresta Martin , per 30 anni giornalista scientifico del Corriere della Sera, ripercorre i punti principali del dibattito sui cambiamenti climatici partendo dall’origine : la Convenzione sul clima firmata a Rio de Janeiro nel 1992 e delinea i possibili sviluppi delle trattative sul clima nel mondo. Mentre Fabio Di Vincenzo del dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza di Roma indaga, ripercorrendo la teoria evoluzionistica di Darwin, le origini del linguaggio dal punto di vista fisico- biologico.

Nel pomeriggio, Fosca Acquaro del Grand Théâtre di Ginevra dimostrerà con esempi canori il potere della voce e la funzionalità del suono , Marilena Streit-Bianchi parlerà dell’aspetto magico dell’arte Makonde e lo scultore e pittore Angelo Falciano spiegherà le tecniche utilizzate dagli artisti della mostra. Il 5 e il 6 gennaio alle 17,00 si potrà assistere al Balletto “L’Origine“ con coreografia di Alina Bianchi Castagnari . Seguirà Lorella Morlotti con poesie tratte da “L’Origine” di Beatrice Bressan e il Concerto : “L’Origine e l’amore” con il soprano Fosca Aquaro e la pianista Maria Di Pasquale .

giovedì, dicembre 02, 2010

La scienza tradita incontra i giovani, e lo fa in modo saggio.

di Lorenzo Dal Monte



Il 19/11/2010 il Liceo Classico P. Gobetti di Fondi ha ospitato Luciano Caglioti, che ha portato la sua pregevole testimonianza in seguito alla pubblicazione del libro “La Scienza Tradita”. L’autore ha tenuto un incontro illuminante che ha risvegliato nei giovani la curiosità troppe volte smarrita. Caglioti ha sorpreso poiché non ha sottoposto i ragazzi alla solita conferenza caratterizzata dal tradizionale monologo “ammorbante” e dal tono terapeutico. Stavolta la saggezza è stata al servizio del prossimo.

Caglioti ha usato un tono pacato, lento, con molte pause, come di chi ha bisogno di tempo per trovare le parole adatte al pubblico giovane. Per dirla in breve: l’autore avrebbe potuto usare il linguaggio scientifico tipico del suo mondo e da egli utilizzato abitualmente, ma chi avrebbe veramente compreso il senso di quello che stava cercando di comunicare? Le continue pause inoltre, sono servite a dare ai ragazzi il tempo di recepire in pienezza il messaggio dell’illustre mittente. Una strategia che ha permesso ai ragazzi di interloquire serenamente senza la consueta sudditanza psicologica che caratterizza le conferenze monotono.

Infatti dai temi strettamente legati alla biografia si è passati al nucleare fino ad arrivare al tormentato rapporto tra Scienza e Fede. Il linguaggio colloquiale però, non ha impedito all’autore di innalzare lo sguardo al di sopra delle miserie quotidiane. I ragazzi hanno riscoperto la bellezza di mettere a disposizione dell’altro la propria conoscenza e le personali esperienze. Il tutto nel nome della semplicità, dell’umiltà e della saggezza di uno scienziato “tradito”.

lunedì, novembre 22, 2010

La scienza tradita...da chi?

Venerdì 19 novembre si è svolto per il progetto lettura un incontro tra gli studenti del Liceo Gobetti di Fondi e il Professor Caglioti docente di chimica organica presso l'università di Roma. Il professor Caglioti ha presentato il suo libro "La scienza tradita" (Di Renzo Editore) e ha dialogato con gli studenti che gli hanno posto alcune domande sull'attuale stato della ricerca italiana, sulle energie alternative e su quale indirizzo scegliere dopo il liceo per non "rimanere in eterno precariato".

Ho assistito personalmente all'incontro ed è stato uno degli incontri che ha raccolto domande precise, domande che andavano a centrare subito il bersaglio, senza tanti giri di parole. I ragazzi si domandano quale prospettiva hanno una volta usciti dalle scuole superiori, quale può essere una facoltà che li possa mettere in condizioni di trovare subito lavoro. Sono ragazzi con paure inconsce, che non hanno ancora capito o che stanno cominciando a capire che fuori dall'università ci sarà una Jungla ad aspettarli e intelligentemente stanno pensando al futuro con molto anticipo.

Ingegneria energetica può essere una facoltà a cui ci si può iscrivere e sperare di essere assorbiti dal mondo del lavoro senza dover attendere anni e anni di precariato? Ma questi sono ragazzi più che intelligenti, non solo pensano al proprio futuro ma pensano al futuro collettivo, al futuro anche di mio figlio e quindi le domande riguardano anche l'energia nucleare e l'energia da fonti alternative. Si parla del rischio di una esplosione di una eventuale centrale nucleare, alcuni si chiedono cosa succederebbe se le centrali nucleari francesi al confine con l'Italia esplodessero, e quali sarebbero le conseguenze per l'Italia. Il professor Caglioti si sente favorevole al nucleare, e fa un appunto che solamente una mente aperta potrebbe fare. Nel porto di Napoli questi giorni sono attraccate delle portaerei americane e francesi che sono a propulsione nucleare. Perché allora una "centrale nucleare" attraccata al porto si e una centrale per produrre energia no? Perché si pensa solamente a come poi dismettere le scorie ma non si pensa ai benefici che una nazione ne potrebbe ricavare generando per se stessa, e magari per altre nazioni energia elettrica? Il dibattito è vivace, intellettualmente onesto, da una parte dei ragazzi vogliosi di capire e dall'altra una mente aperta a ricevere e a divulgare. Ognuno poi la penserà come vuole, però ascoltarli fa riflettere, i timori da una parte, le certezze scientifiche dall'altra.

Nel viaggio di ritorno, il professore mi stupisce dicendomi che è rimasto particolarmente affascinato da una domanda di una ragazza. Ho subito pensato all'università, all'energia solare, alla ricerca, invece la domanda riguardava la sua famiglia e quanto fosse stato influenzato provenendo da una famiglia di intellettuali come la sua. L'ho visto emozionato e lusingato della domanda tanto è vero che mi ha anche raccontato un aneddoto della sua infanzia, ma questo se permettete sono fatti nostri.

La scianza tradita - Luciano Caglioti - Di Renzo Editore

lunedì, settembre 13, 2010

Salviamo la città della scienza

La “Città della Scienza” di Napoli, il più grande science centre d’Italia e uno dei maggiori d’Europa, rischia di chiudere, perché la Regione Campania deve ancora versare 7,6 milioni di euro che si era impegnata a elargire e, soprattutto perché, per motivi di bilancio, ha annunciato tagli decisivi per i progetti ancora in atto e per i progetti futuri.

Firma subito l'Appello per salvare la "Città della Scienza"!

martedì, maggio 04, 2010

Scienza in libreria

Quattro appuntamenti con la grande scienza, alla Libreria Lovat di Trieste. Gli appuntamenti per i giovanissimi programmati nel mese di maggio saranno, infatti, interamente dedicati alle scoperte e alle invenzioni scientifiche e avranno come ospite speciale la celeberrima astrofisica Margherita Hack, che parlerà di stelle e di volta celeste e s'intratterrà con i giovanissimi con la sua grande capacità comunicativa e la sua consueta simpatia.

Ogni mercoledì di maggio alle 17, il coloratissimo settore Cartastraccia, quello riservato agli "under 12", si animerà con esperimenti, giochi, laboratori e curiosità di ogni genere per far scoprire, conoscere, imparare ed approfondire i temi della scienza ai giovanissimi grazie a laboratori organizzati assieme a note case editrici specializzate nel settore della divulgazione scientifica per i ragazzi.

venerdì, febbraio 05, 2010

Google in aiuto alla scienza

Sembra strano ma è così. Il grande motore di ricerca americano che ha stravolto il mondo di internet e sembra dettare legge anche in Cina, possiede migliaia di applicazioni valide e gratuite. La più conosciuta è sicuramente Google Earth con le sue fantastiche foto satellitari. L'applicazione viene utilizzata anche da alcune università americane per cercare fossili, altri per ricercare vulcani inattivi e persino reperti archeologici dispersi nel deserto. La possibilità di visionare le immagini in 3D e muoversi all'interno di esse con molta semplicità ha reso l'applicazione molto famosa e utilizzata.

La scoperta più grande, utilizzando Google Heart è stata fatta da dei biologi che hanno scoperto una nuova razza di animale in un promontorio nel Mozambico.
Fino a cinque anni fa solo contadini locali sapevano della foresta fino a quando nel 2005 il gruppo di lavoro denominato "eagle-eyed" ha "scovato" il paradiso nascosto. Gli scienziati sono stati aiutati guardando le mappe di Google Earth per cercare dei siti per un progetto di conservazione.
Il dottor Julian Bayliss ha confermato che gli appezzamenti verdi ondulate che comparivano su Google Earth erano infatti un'area di foresta largamente inesplorata.

Gli scienziati sono partiti alla scoperta di questa nuova terra e con molto stupore hanno trovato molte piante esotiche, compresa un Orchidea rara mai vista e della fauna selvatica, compreso i camaleonti pigmeo e farfalle di cui tre nuove specie. Il team ha portato oltre 500 esemplari di piante in laboratorio e gli scienziati sono ansiosi di trovare più informazioni su cosa hanno raccolto.

Il leader della spedizione il botanico Jonathan Timberlake dice: "la fenomenale diversità è sbalorditiva: abbiamo visto come le cose sono adattate, per me questa è la cosa incredibile. Ancora oggi possiamo dire che non conosciamo tutti i settori chiave del mondo per la biodiversità - ci sono ancora nuovi mondi da scoprire."
Chissà se ci fosse stato Google ai tempi di Jane Goodall quanto tempo avrebbe risparmiato la grande etologa inglese nella ricerca e gli studi dei suoi scimpanzé.

venerdì, gennaio 08, 2010

Tra possibile e immaginario

Torna anche nel 2010 il Festival delle Scienze al Parco della musica di Roma, che si svolgerà dal 13 al 17 gennaio. Il titolo della manifestazione sarà “tra possibile ed immaginario, magie tecnologiche e ricerca scientifica”.

“Nella storia della umanità la capacità di interpretare e modificare il mondo esterno, la crescita del pensiero scientifico e quella dei saperi tecnologici, si sono susseguite intrecciandosi ed alimentandosi a vicenda nei modi più imprevedibili. Già in Galileo, e in altri padri della rivoluzione scientifica moderna, la dimensione della scoperta pura delle leggi di natura e la dimensione artigianale della produzione di “macchine” e di ingegnosi apparati sperimentali erano andate di pari passo. Oggi lo sviluppo stesso di una società tende ad identificarsi con la sua capacità di sviluppare conoscenze e competenze di tipo scientifico e tecnologico e di tradurle in termini di crescita economica e sociale. Ne deriva una ormai familiare oscillazione di emozioni che vanno dall’entusiasmo acritico di alcuni ai timori apocalittici di altri. Il Festival delle Scienze di Roma, giunto alla quinta edizione, si è dato l’obiettivo di esplorare questo territorio speciale dell’immaginario collettivo, riunendo come d’abitudine i più grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale in differenti discipline, filosofi e storici della scienza, esperti e giornalisti, ma anche inventori, educatori, scrittori ed artisti, per discutere e approfondire attraverso incontri e dibattiti, caffè scientifici, laboratori e mostre, il rapporto affascinante tra scoperta e invenzione, tra scienza e tecnica, tra creatività e innovazione. Le sezioni del Festival 2010 sono le seguenti: Conferenze, Dialoghi, Caffè Scientifici, Documentari, Corner Radio3, Scuole, gli Eventi serali Motel Connection e Il Nero delle Stelle, con Margherita Hack.
Il Festival sarà inaugurato il 13 gennaio alle ore 10.30 nella Sala Petrassi da Gianni Borgna, Carlo Fuortes, Vittorio Bo, Flaminia Saccà e Carlo Fornaro. Le 7 Conferenze e i 5 Dialoghi saranno moderati da Massimiliano Bucchi, Vincenzo Cappelletti, Vittorio Bo, Amir Shapiro, Paolo Ferri, Giammarco Veruggio, Marco Cattaneo, Telmo Pievani, Mauro Dorato, Giuseppe Granieri, e Luca De Biase.

venerdì, novembre 13, 2009

Marconi per la scienza

In occasione del centenario del premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi interverrà: Francesco Paresce - Astrofisico di fama internazionale e nipote dello scienziato.

PROGRAMMA
sabato 21 novembre ore 10.00

Caffè Letterario - Museo delle Genti d’Abruzzo Inaugurazione della mostra dedicata a Guglielmo Marconi dal 21 al 29 novembre

martedì 24 novembre ore 16.30

Auditorium L. Petruzzi - Museo delle Genti d’Abruzzo Presentazione del libro“Marconi mio padre” Degna Marconi Paresce - Di Renzo Editore

mercoledì 25 novembre ore 9.00

Cinema Teatro MassimoConferenza-dibattito Franceso Paresce interviene su: L’uomo e lo scienziato Marconi e la fisica spaziale I giovani e la scienza.

Aspettando ESOF2010

Un vero e proprio “zoom sulla scienza”, realizzato in collaborazione con la Città di Torino e gli Enti e le Istituzioni cittadine che si occupano, appunto, della diffusione della scienza nei suoi vari e molteplici aspetti.

ESOF2010 intende far conoscere una parte importante di questo magnifico patrimonio anche, e soprattutto, attraverso le iniziative che andranno ad arricchire il calendario di Zoom Scienza, in attesa delle innumerevoli opportunità offerte dal mondo della ricerca scientifica e dell’innovazione di tutta Europa che si incontrerà a Torino nel luglio del 2010.
La mattina del 9 marzo 2010 nell’ambito degli appuntamenti della XXIV edizione di Giovedì Scienza Harold Kroto incontrerà oltre 1500 studenti delle scuole medie superiori presso il Teatro Colosseo per una lezione sul tema delle carriere scientifiche. Nel pomeriggio Kroto sarà di nuovo protagonista insieme ad alcuni giocatori di Juventus F.C.al PalaRuffini di un evento di scienza e sport questa volta rivolto ai bambini delle elementari.

mercoledì, agosto 19, 2009

Rompere l’incantesimo

Ci ha incuriosito una lunga intervista a Daniel Dennet professore di Filosofia e direttore del Centro per gli Studi Cognitivi della Tufts University, rilasciata a ABC Radio National , ripresa dal blog Dave's Travelogue e come nostra consuetudine l'abbiamo tradotta per i nostri amici lettori. L'intervista si basa su una diatriba che va avanti da anni, secoli. Scienza e Religione. Dennett pensa che le religioni stiano evolvendo in maniera tossica e che la scienza non dovrebbe essere timida nell’investigarne le motivazioni.
La giornalista Natasha Mitchell lo ha raggiunto nel suo accogliente ufficio alla Tufts University di Boston, dove questo filosofo che si autodescrive come ateo collabora alla direzione del Centro per gli Studi Cognitivi.


Lei sa che, nonostante tutto, quando la scienza tenta di esaminare minuziosamente il credo religioso, riesce ad essere davvero evasiva a volte. Intendo dire che ci sono stati degli studi scarsamente verificati, ad esempio l’impatto della preghiera sulla salute. Non è sempre la musica migliore quella suonata da scienza e religione…
"No, in effetti se fossi un tipo ambiguo e fossi stato incaricato di concepire lo scudo più impenetrabile che potessi immaginare da interporre tra la scienza e la religione, in modo che gli scienziati mettano giù le mani dalla religione, credo non riuscirei a migliorare ciò che è stato già eretto. Ovvero una nebbiosa cortina di santità che respinge anche il migliore degli scienziati ma incoraggia alcuni mediocri a intrufolarsi per fare scienza di quart’ordine, allontanando così gli altri scienziati. Nessuno vuole perdere il suo tempo con roba di seconda mano e quindi ci si butta in altri campi. Non dovremmo volare alla cieca nel XXI secolo, dovremmo aggrapparci a questo, ovvero porre domande difficili e assicurarci che le risposte che otteniamo non siano semplicemente plausibili e rassicuranti, ma bensì veritiere."


Che tipo di domande difficili?
"La religione rende le persone migliori dal punto di vista morale? Incoraggia davvero maggiore onestà, meno violenza, più comprensione, più carità? Insomma, tutto quello che si dice. Esiste un’ispirante litania di cose da fare e da non fare, la supposizione che chi teme Dio e va in chiesa sia di conseguenza moralmente migliore. Esiste una prova che ciò sia vero? Io non ne ho ancora trovata una. È interessante che il tasso dei divorzi sia in realtà più elevato tra i nuovi cristiani rispetto che tra gli atei." Naturalmente il divorzio non è un peccato, ma quando i valori familiari sono una parola in codice per la fede religiosa, il campanello d’allarme è interessante. Un’idea, che mi è già balenata, è che la religione crea solidarietà a spese dell’ostilità del gruppo esterno (come ad es. le nozioni di “club privato” o di “guadagno a somma zero”).


Eppure è anche parzialmente responsabile della distruzione delle civiltà. Voglio dire che la religione unisce le persone; ma le porta anche a combattersi.
"Senza alcuna eccezione, il costo della fiducia, dell’efficienza e della lealtà interne è la sfiducia esterna. Il noi contro loro non è un optional, se esiste un modo di conservare le fedeltà e gli eccezionali benefici della fiducia interna senza pagare il prezzo della feroce xenofobia; sarebbe esattamente ciò che vogliamo fare, ma non sappiamo come. "



Lei pensa che non sono solo i credenti ad essere responsabili della propagazione religiosa, ma che siamo tutti coinvolti nella propagazione dei memi. Lei pensa che credere nel credere sia qui la chiave.
"Sì, è una caratteristica della religione organizzata. Non esiste affatto nelle religioni popolari, cioè credere che credere in Dio sia una cosa buona. Forse è così, forse no, ma credere che credere in Dio sia una cosa buona è molto diffuso. Negli Stati Uniti non puoi essere eletto ad un incarico nazionale o di Stato, non puoi nemmeno essere un senatore o un membro del Congresso se non professi un credo in Dio. Sappiamo che molti senatori o membri del Congresso non sono davvero religiosi. Non credono davvero in Dio, sono atei o agnostici."



Vorrei ora arrivare alla questione del terribile meme: il meme non è un gene; ci ricordi cos’è, ci dia la sua spiegazione migliore; ci parli del meme e della religione.
"Beh, ne abbiamo già parlato senza usare la parola. Quelle idee che copiano se stesse nella nostra mente e che poi vengono copiate in altre menti dove fanno altre copie. Questi sono i memi. Il biologo britannico Richard Dawkins ha coniato questo termine trent’anni fa."


È difficile immaginare che il libro che ha scritto negli anni Settanta, Il gene egoista, abbia già trent’anni.
"In quel libro, per illustrare il potere dei processi darwiniani, il potere dei processi evolutivi, Dawkins ha attirato l’attenzione sul fatto che da nessuna parte si dice che l’evoluzione debba essere limitata alle proteine e al DNA; che anche con una manciata di poche caratteristiche, si dovrebbe avere un processo evolutivo. Si dovrebbe avere una grande popolazione con delle variazioni, ci dovrebbe essere dissenso alla modificazione, ovvero, ci dovrebbe essere copia, replica, e quindi competizione. Ed ha anche sottolineato che questo vale anche per la cultura umana. Che una volta che abbiamo la lingua nella cultura umana, abbiamo in effetti una cosa nuova che chiama meme. Ed in effetti le parole sono, in un certo senso, l’esempio migliore e più ovvio di meme. Cosa sono le parole? Di cosa sono fatte? Cosa sono? Si replicano, si estinguono, hanno la loro storia. Osserviamo le lingue, se osserviamo le lingue romanze, come si sono evolute dal latino, prendendo qua e là parole da altre lingue. Ce ne sono poche che sono state coniate dagli individui; la maggior parte di esse non ha autore. La stessa cosa è accaduta nel mondo della cultura, abbiamo avuto un’inconscia selezione di idee, abbiamo avuto una conscia e deliberata selezione di idee come nella scienza o nella concezione dei sistemi politici. E poi abbiamo anche una vera e propria ingegneria memetica, abbiamo persone che si ritengono professionali…

Esiste un istinto che condividiamo con quasi tutti i mammiferi: quando succede qualcosa di strano o sorprendente, se fa un rumore forte oppure se spunta all’improvviso dal quadro generale, noi ci spaventiamo e reagiamo e non semplicemente guardandoci intorno. Ci diciamo: Chi è stato? Ho sentito una voce? Mio Dio, era quell’albero che mi parlava? È possibile che un albero parli? Ogni nuova ossessione è un’altra ripetizione nella mente.


Ma a volte l’albero che parla diventa un culto.

"Subito tutti, persino i più scettici, dicono che non può esistere un albero che parla, ma ogni volta che lo dicono fanno un’altra copia di quell’idea e presto l’idea dell’albero che parla è ovunque. Che sia finzione o un fatto, ottiene un appiglio in quella cultura e ogni cultura che osserviamo ha un intero serraglio di agenti invisibili – divinità, demoni, gnomi, fate ed elfi di ogni tipo."

venerdì, luglio 17, 2009

Un weekend da scienziati

Prima di salutarci e a risentirci Lunedì, vogliamo lasciarvi alcuni appuntamenti scientifici in TV.
Cominciamo con Discovery Science sabato 18 luglio alle ore 21:05 il documentario dal titolo Su Giove. E' possibile svelare questo enigma? Grande come 1.300 Terre, Giove non ha terraferma, solo un'atmosfera che diventa sempre più densa, fino a trasformarsi in metallo liquido.
Sempre Sabato su National Geo si parla sempre di Giove. Alle ore 12:10 il documentatario Destinazione Giove. Circondato da 63 Lune e grande mille volte la terra, Giove è un sistema solare in miniatura. La sonda Galileo ha iniziato a svelare molti dei suoi misteri.
Per terminare il sabato all'insegna della scienza e della "curiosità" vi segnaliamo su Discovery Channel alle 15:00 le immagini in esclusiva della Spaceship One di Burt Rutan, pioniere dell'aziazione e vincitore del Premio X da 10 milioni di dollari.
Buona scienza a tutti

giovedì, maggio 07, 2009

La gaia Scienza

Spiegare la scienza non è sempre facile, ma se fatto in modo intelligente può diventare addirittura simpatica. Sul canale televisivo LA7 hanno ideato e mandano in onda un programma intitolato "La gaia Scienza" condotta dal Trio Medusa e il professor Mario Tozzi. Il binomio  è una grande invenzione!! Il modo irriverente e spensierato del trio comico e la serietà del geologo italiano fanno di questo programma il modo giusto per divulgare la scienza ai ragazzi. In questo video si comincia a parlare di clima e di problemi legati al famoso effetto serra, la differenza tra clima e tempo metereologico e il grande problema della deforestazione. L'amazzonia si trasformerà in un deserto o il deserto potrà rifiorire?

"Perchè in montagna fa freddo e al mare fa caldo?" Se l'aria calda sale, non dovrebbe essere il contrario? Una domanda così semplice e forse banale, riesce comunque a scaturire una risposta complessa e ben articolata dal professor Tozzi. Complimenti per l'idea e l'impegno alla divulgazione.




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