lunedì, novembre 22, 2010

La scienza tradita...da chi?

Venerdì 19 novembre si è svolto per il progetto lettura un incontro tra gli studenti del Liceo Gobetti di Fondi e il Professor Caglioti docente di chimica organica presso l'università di Roma. Il professor Caglioti ha presentato il suo libro "La scienza tradita" (Di Renzo Editore) e ha dialogato con gli studenti che gli hanno posto alcune domande sull'attuale stato della ricerca italiana, sulle energie alternative e su quale indirizzo scegliere dopo il liceo per non "rimanere in eterno precariato".

Ho assistito personalmente all'incontro ed è stato uno degli incontri che ha raccolto domande precise, domande che andavano a centrare subito il bersaglio, senza tanti giri di parole. I ragazzi si domandano quale prospettiva hanno una volta usciti dalle scuole superiori, quale può essere una facoltà che li possa mettere in condizioni di trovare subito lavoro. Sono ragazzi con paure inconsce, che non hanno ancora capito o che stanno cominciando a capire che fuori dall'università ci sarà una Jungla ad aspettarli e intelligentemente stanno pensando al futuro con molto anticipo.

Ingegneria energetica può essere una facoltà a cui ci si può iscrivere e sperare di essere assorbiti dal mondo del lavoro senza dover attendere anni e anni di precariato? Ma questi sono ragazzi più che intelligenti, non solo pensano al proprio futuro ma pensano al futuro collettivo, al futuro anche di mio figlio e quindi le domande riguardano anche l'energia nucleare e l'energia da fonti alternative. Si parla del rischio di una esplosione di una eventuale centrale nucleare, alcuni si chiedono cosa succederebbe se le centrali nucleari francesi al confine con l'Italia esplodessero, e quali sarebbero le conseguenze per l'Italia. Il professor Caglioti si sente favorevole al nucleare, e fa un appunto che solamente una mente aperta potrebbe fare. Nel porto di Napoli questi giorni sono attraccate delle portaerei americane e francesi che sono a propulsione nucleare. Perché allora una "centrale nucleare" attraccata al porto si e una centrale per produrre energia no? Perché si pensa solamente a come poi dismettere le scorie ma non si pensa ai benefici che una nazione ne potrebbe ricavare generando per se stessa, e magari per altre nazioni energia elettrica? Il dibattito è vivace, intellettualmente onesto, da una parte dei ragazzi vogliosi di capire e dall'altra una mente aperta a ricevere e a divulgare. Ognuno poi la penserà come vuole, però ascoltarli fa riflettere, i timori da una parte, le certezze scientifiche dall'altra.

Nel viaggio di ritorno, il professore mi stupisce dicendomi che è rimasto particolarmente affascinato da una domanda di una ragazza. Ho subito pensato all'università, all'energia solare, alla ricerca, invece la domanda riguardava la sua famiglia e quanto fosse stato influenzato provenendo da una famiglia di intellettuali come la sua. L'ho visto emozionato e lusingato della domanda tanto è vero che mi ha anche raccontato un aneddoto della sua infanzia, ma questo se permettete sono fatti nostri.

La scianza tradita - Luciano Caglioti - Di Renzo Editore

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