venerdì, febbraio 05, 2010

Google in aiuto alla scienza

Sembra strano ma è così. Il grande motore di ricerca americano che ha stravolto il mondo di internet e sembra dettare legge anche in Cina, possiede migliaia di applicazioni valide e gratuite. La più conosciuta è sicuramente Google Earth con le sue fantastiche foto satellitari. L'applicazione viene utilizzata anche da alcune università americane per cercare fossili, altri per ricercare vulcani inattivi e persino reperti archeologici dispersi nel deserto. La possibilità di visionare le immagini in 3D e muoversi all'interno di esse con molta semplicità ha reso l'applicazione molto famosa e utilizzata.

La scoperta più grande, utilizzando Google Heart è stata fatta da dei biologi che hanno scoperto una nuova razza di animale in un promontorio nel Mozambico.
Fino a cinque anni fa solo contadini locali sapevano della foresta fino a quando nel 2005 il gruppo di lavoro denominato "eagle-eyed" ha "scovato" il paradiso nascosto. Gli scienziati sono stati aiutati guardando le mappe di Google Earth per cercare dei siti per un progetto di conservazione.
Il dottor Julian Bayliss ha confermato che gli appezzamenti verdi ondulate che comparivano su Google Earth erano infatti un'area di foresta largamente inesplorata.

Gli scienziati sono partiti alla scoperta di questa nuova terra e con molto stupore hanno trovato molte piante esotiche, compresa un Orchidea rara mai vista e della fauna selvatica, compreso i camaleonti pigmeo e farfalle di cui tre nuove specie. Il team ha portato oltre 500 esemplari di piante in laboratorio e gli scienziati sono ansiosi di trovare più informazioni su cosa hanno raccolto.

Il leader della spedizione il botanico Jonathan Timberlake dice: "la fenomenale diversità è sbalorditiva: abbiamo visto come le cose sono adattate, per me questa è la cosa incredibile. Ancora oggi possiamo dire che non conosciamo tutti i settori chiave del mondo per la biodiversità - ci sono ancora nuovi mondi da scoprire."
Chissà se ci fosse stato Google ai tempi di Jane Goodall quanto tempo avrebbe risparmiato la grande etologa inglese nella ricerca e gli studi dei suoi scimpanzé.

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