giovedì, maggio 26, 2011

L’origine dell’Universo e la sua evoluzione

Le informazioni che riceviamo dalle lontane galassie ci permettono di decifrarne la storia passata. Poiché la luce ha una velocità finita, le galassie più lontane, quelle a miliardi di anni luce, ci mostrano l’Universo com’era miliardi di anni fa, mentre le galassie più vicine, a pochi milioni di anni luce, ci mostrano l’aspetto dell’Universo nel passato prossimo, praticamente identico a quello odierno.

Come studiamo i reperti archeologici per conoscere l’origine e l’evoluzione dell’umanità, analogamente, attraverso la radiazione fossile possiamo rappresentarci l’Universo così com’era cinquecentomila anni dopo l’inizio. È questa l’età più lontana che possiamo osservare direttamente. Ma indirettamente possiamo ricostruirne le condizioni fisiche, fino ad un’epoca di un millesimo di miliardesimo di secondo dall’inizio.

Cosa intendiamo quando parliamo di inizio? Negli anni ’20 Edwin Hubble intraprese una serie di osservazioni sistematiche di spettri di galassie. Si era scoperto da poco che quelle strane nebulosità, a volte a forma di spirale, a volte di ellissi più o meno schiacciate, non erano nubi di gas, come quelle distribuite lungo la Via Lattea, bensì veri e propri sistemi simili a quest’ultima, anch’essi composti di stelle e nubi di gas.

[Tratto da: Una vita tra le stelle di Margherita Hack]

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