giovedì, gennaio 26, 2012

I viaggi di Luca Cavalli Sforza

Luca Cavalli Sforza è il più grande genetista italiano di fama mondiale che ha passato la sua vita a inseguire i grandi misteri umani mettendo insieme pezzi di DNA. Ha sempre sostenuto che la genetica è fondamentale per capire il presente e il futuro delle malattie, ma anche per capire la nostra storia, capire noi stessi, la genetica ci dice come siamo fatti.

Quasi tutte le sue scoperte genetiche nel campo dell’antropologia le ha fatte girando il mondo e il Comune di Milano ieri nel giorno del suo compleanno gli ha regalato una mostra dal titolo “I viaggi di Luca Cavalli Sforza. Ancora una volta ero io il curioso” che sarà aperta fino al 1 aprile 2012 presso l'Atrio dell'Aula Magna del Museo di Storia Naturale.

Fotografie e immagini raccontano non uno scienziato in camice ma un ricercatore avventuriero in divisa da esploratore con l’unico obiettivo di trovare le tracce delle migrazioni umane avvenute secoli fa e che gli hanno permesso di recuperare informazioni necessarie per ricostruire il passato dell’evoluzione umana.

Da dove veniamo? Perché siamo tutti africani? Davvero nelle nostre cellule ci sono ancora le tracce della prima donna che ci ha lasciato il suo Dna mitocondriale e del primo uomo che ci ha lasciato il suo cromosoma Y?

Queste sono le domande che invece si pongono a Roma dove è stata allestita un’altra mostra multimediale al Palazzo delle Esposizioni fino al 9 aprile dal titolo Homo Sapiens

Luca Cavalli Sforza ha elaborato il concetto di “geografia genetica” e tramite l’analisi del DNA ha delineato la storia dell’uomo e i suoi spostamenti dall’Africa fino alla colonizzazione del pianeta.

Per lui il concetto di “razze” non ha senso dato che i suoi studi stabiliscono che apparteniamo tutti ad un unico ceppo genetico, nel 1999 ha ricevuto il premio Balzan per le ricerche sulle origini dell’uomo.

Per approfondire
Il caso e la necessità
Ragioni e limiti della diversità genetica

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