venerdì, gennaio 20, 2012

Lectio Magistralis di Carlo Rovelli

Cos’è davvero il tempo?

Lo studio della fisica ci porta a sospettare che il tempo non esista realmente. Potrebbe essere una nozione approssimativa, nata dal fatto che conosciamo soltanto una parte estremamente minuta della realtà. Questo significa che il passare del tempo è una nostra esperienza particolare, e non un aspetto universale. 

Per esempio?

Pensiamo sempre che ci sia un alto e un basso nel mondo, ma sappiamo che quando gli astronauti escono dalla gravità terrestre per loro non esistono più alto e basso: tutte le direzioni sono uguali. Ecco, spesso in fisica succede questo: nozioni che sembrano ovvie sono solo frammenti della nostra determinata posizione sulla terra. 

Possiamo pensare il mondo senza far riferimento al tempo? 

Non è facile, perché abbiamo le nostre abitudini. Contro l’assunto che tutti gli eventi del Pianeta danzano con un unico direttore d’orchestra, che batte lo stesso tempo per tutti, io penso il mondo senza tempo, dove ognuno balla con il suo vicino, seguendo un ritmo diverso. 

Ma lo scorrere delle ore lascia segni del suo passaggio? Esiste una sua storia geografica? 

La nozione del tempo non è sbagliata, ma non è applicabile in generale. Nella nostra esperienza quotidiana, l’alto è in alto, la Terra è ferma e il tempo passa. E lascia segni. Purtroppo alcuni di questi li vediamo in modo evidente. Le tracce del tempo ne costituiscono la storia, scritta nelle cose e nella nostra memoria. In questo senso si, il tempo ha una sua geografia. 

Ogni cambiamento è difficile e richiede idee inusitate. Fin dove si può spingere la ricerca? 

Scardinare le abitudini è il bello della scienza. Altrimenti vivremmo ancora nelle caverne o saremmo qui a fare sacrifici ad Apollo. Invece continuiamo a imparare e scoprire cose nuove: ogni volta che abbattiamo un pregiudizio o diventiamo un po’ meno ignoranti, ci liberiamo anche di qualche pericolo.

Festival delle Scienze 2012
Il Festival delle Scienze di Roma affronterà, nella settima edizione in programma fino al 22 gennaio, tutte le questioni legate al tempo riunendo le grandi menti della ricerca italiana ed internazionale. 

Carlo Rovelli terrà una Lectio Magistralis domenica 22 alle ore 17:00 dal titolo “Il tempo non esiste”. 

“La scienza ci insegna è che il mondo spesso non è come ci appare a prima vista. Il cielo non è solo sopra la nostra testa, ma anche sotto di noi. La Terra non sta ferma, ma gira. Due gemelli possono re-incontrarsi, e scoprire di avere età diverse l’uno dall’altro. Oggi la fisica teorica ci insegna che il tempo ha una struttura diversa da quella che ci è familiare nella nostra limitata esperienza quotidiana. Anzi, addirittura che al livello più fondamentale del mondo, il tempo non esiste proprio. L’idea del tempo che passa è forse solo un’approssimazione grossolana che nasce dalla nostra personale esperienza di conoscenza molto limitata della realtà. Ma cosa vuol dire pensare al mondo senza il tempo? Che cos’è questa strana cosa, il tempo, che nasce dalla nostra ignoranza? In una breve lezione, e con parole semplici, cercherò di raccontare quello che oggi un fisico teorico capisce del tempo, e, ancora di più, quello che non capisce, e le domande che si pone.” 

Domenica 22/01/2012 
Teatro Studio, ore 17

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