venerdì, gennaio 28, 2011

Un altro bel colpo della nostra WFC3: la galassia più lontana!

Esce oggi su Nature un bellissimo articolo sulla galassia più lontana scoperta dalla camera WFC3 su Hubble che abbiamo costruito e lanciato in orbita nel 2009 già postati su questo blog e descritti nel mio libro Tra razzi e telescopi. Prima del lancio di Hubble nel 1990 la galassia più lontana che si conoscesse si trovava a circa 5 o 6 miliardi di anni dalla nascita dell’universo e cioè circa a metà strada tra noi oggi e il momento del Big Bang 13,7 miliardi di anni fa.

Mi ricordo che a quell’epoca questa distanza ci sembrava veramente strepitosa ma nel frattempo con Hubble coadiuvato dai grandi telescopi a terra come Keck e VLT questo limite che allora sembrava invalicabile e’ stato spostato via via sempre più in là fino ad arrivare prima del lancio della nostra WFC3 intorno a 1miliardo di anni dal big bang.

Con la WFC3 siamo riusciti ad arrivare ancora più vicino al Big Bang valicando quest’ultimo limite per arrivare oggi con l’oggetto con il nome assai prosaico UDFj-39546284 addirittura a solo 480 milioni di anni dalla nascita dell’universo. Questo sì che e’ strepitoso perché oggi si pensa che le primissime galassie o proto galassie si siano formate attorno ai 100 e 200 milioni di anni dopo il Big Bang. Quindi ci stiamo avvicinando inesorabilmente al momento della loro creazione che e’ ancora oggi avvolto nel mistero più fitto. Infatti non si sa niente veramente di quando e come le galassie si siano formate dopo la creazione delle prime stelle. Le osservazioni di questo oggetto pubblicate oggi ci mostrano subito una cosa molto importante e cioè che il tasso di formazione delle prime stelle cresce vertiginosamente nelle prime fasi della loro vita aumentando di un fattore 10 solo tra 480 e 650 milioni di anni dal Big Bang.

Infatti la galassia in questione e’ molto piccola perché molto giovane e solo nelle primissime fasi della sua costruzione e ancora quasi tutta da formare e quindi molto difficile da rivelare. La WFC3 con la sua incredibile risoluzione, nitidezza e pancromaticità e’ riuscita a vincere la sfida di trovarla tra le migliaia di altre galassie più grandi e luminose che la circondano. E’ però ancora troppo piccola e lontana perché anche la WFC3 riesca a risolverla nelle sue stelle di cui e’ ovviamente costituita ma si vede benissimo che queste sono giovanissime e quindi molto blu come ci aspettavamo da calcoli teorici. Per andare oltre e arrivare al mitico momento della formazione delle prime stelle e loro agglomerati che chiamiamo galassie ci vorrà però non solo una WFC3 ma un telescopio più grande in questo momento in costruzione (il JWST con un diametro di 6,5 metri circa 3 volte più grande dello specchio di Hubble) che si spera venga lanciato nel 2015.



Ma intanto questo risultato ci permette di studiare in dettaglio questa prima fase dell’evoluzione delle galassie mettendo al lavoro adesso anche i grandi telescopi a terra per raffinare le misure fatte da WFC3 aggiungendo dei spettri della luce emessa da UDFj-39546284 per capire di che cosa sono fatte le sue stelle. In più ovviamente la WFC3 verrà usata ancora moltissimo per cercare altre galassie in questa fase della loro vita per capire meglio quante si sono già formate a quell’epoca e in che forma. Tutto da scoprire quindi e tutti noi costruttori della WFC3 siamo orgogliosi della sua potenza e utilità scientifica e aspettiamo con ansia altre strepitose scoperte nei prossimi anni.

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