lunedì, maggio 18, 2009

La fine di un era, l’inizio di un altra per Hubble

Giovedi’, gli astronauti Feustel e Grunsfeld dopo una lotta drammatica con un bullone recalcitrante sono finalmente riusciti in un impresa epica per noi astronomi. Hanno tolto la vecchia camera WFPC2* che e’ stata il cavallo di battaglia di Hubble per 16 anni e l’hanno sostituita con la nuova camera WFC3 che abbiamo costruito per rinvigorire le capacità fotografiche dell’osservatorio spaziale. Noi tutti astronomi dobbiamo ringraziare lo spirito e perseveranza veramente eccezionale di questi due astronauti che hanno passato piu’ di sette ore fuori dell’abitacolo in un “spacewalk” o letteralmente una passeggiata nello spazio (e che passeggiata!) per compiere il miracolo.
Il fitto copione prevedeva una giornata intensa per estrarre laWFPC2 dall’interno del telescopio ancorato nel vano cargo della navetta, parcheggiarla temporaneamente nel vano, estrarre la WFC3 dal suo contenitore, infilarla nel telescopio nel posto appena evacuato dalla WFPC2 e finalmente riporre la vecchia camera nel contenitore per riportarla a terra al rientro. Tutta la complessa procedura ovviamente e’ stata provata e riprovata mille volte a terra per essere sicurissimi di non sbagliare qualche cosa pur minima che potrebbe avere conseguenze disastrose una volta lassù. Ma siccome la legge di Murphy (detto brevemente: se qualcosa potrebbe andare male, andrà male) si applica sempre in orbita nelle situazioni più difficili ovviamente, ecco che la crisi si presenta puntuale: il bullone che tiene ferma la WFPC2 nel telescopio non cede alla forza di torsione controllata applicata da Feustel per estrarla.
Dopo quasi una mezz’ora di tentativi andati a vuoto con crescente preoccupazione se non proprio panico da parte nostra a terra (gli astronauti non sembrano essere colpiti da simili emozioni per fortuna), la decisione unanime dei tecnici di supporto alla missione viene comunicato agli astronauti: procedere ad applicare tutta la forza possibile al bullone per sbloccarlo. Se si rompe, peccato, la WFPC2 rimane al suo posto e la WFC3 verrà riportata a terra. Il panico e il terrore da parte nostra (12 anni di lavoro, tanti posti di lavoro etc buttati a mare per cominciare) sono al massimo mentre Feustel ci riprova mettendoci tutta la sua forza disponibile. O gira o si rompe. Se si rompe e’ finita. Il telescopio rimane orbo, essenzialmente.
Potete quindi immaginare la nostra gioia e sollievo quando qualche attimo dopo si vede la chiave in mano a Feustel cominciare a girare liberamente! Abbiamo celebrato lo scampato pericolo con una buona bottiglia di Veuve Cliquot. Il resto della “passeggiata” per fortuna si e’ svolta senza particolari problemi. In particolare, sono anche riusciti a sostituire il sistema elettronico di comando e maneggio di dati che si era rotto qualche mese fa. Questo e’ ovviamente un pezzo critico per Hubble perché senza di esso, i dati ottenuti dagli strumenti a bordo non possono essere trasmessi a terra. Esausti sicuramente dopo sette ore e mezzo senza neanche un minuto di sosta, i due intrepidi sono tornati nell’abitacolo della navetta per riposare un giorno prima di ripartire Sabato per un’altra “passeggiata”.
* La WFPC2 e’ quella che ha preso vari anni fa forse la foto più spettacolare di tutte da Hubble : quella chiamata un po’ fantasiosamente dei “pilastri della creazione”.

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