Martedi’ gli astronauti di Atlantis in orbita dopo il lancio perfetto di Lunedi’ hanno compiuto l’ispezione della chiglia della navetta prevista per il primo giorno della missione. Usando una macchina fotografica posta all’estremita’ del lungo braccio robotico canadese hanno effettuato una ricognizione dettagliata di questa zona critica per il rientro trovando qualche piccola escoriazione su quattro delle tante piastrelle che formano lo scudo termico della navetta. Non sembra sia un gran problema ma gli ingegneri a terra stanno studiando le immagini per sincerarsi che non ci sia bisogno di riparazioni in orbita. Speriamo di no perche’ porterebbe via prezioso tempo alle altre attivita’ previste.
Mercoledi’ quindi è cominciata la caccia al telescopio Hubble che circola la terra in un orbita piu’ alta di quella attuale di Atlantis e precisamente a 563 km. Atlantis dovra’ dunque alzarsi a spirale come si vede dall’immagine fino a trovarsi esattamente sulla stessa orbita e la stessa velocita’ di Hubble.
Questa e’ un’operazione assai lunga e delicata ovviamente per due ragioni. La prima e’ che pur muovendosi attorno alla terra in eccesso di 7 km al secondo, il comandante Scott Altman deve manovrare Atlantis in modo che i due bolidi si avvicinino senza scontrarsi con conseguenze disastrose. La seconda e’ che le manovre devono essere effettuate in modo che i getti di propellente dai motori di Atlantis non siano diretti verso Hubble le cui superfici ottiche sono assai sensibili alla contaminazione dovuta a questi gas.
Compiuto questo, Megan McArthur, l’astronauta responsabile delle manovre con il braccio robotico, agguantera’ il telescopio e lo attracchera’ nel vano cargo pronto per le attivita’ di rinnovo dei prossimi giorni come si vede nella fotografia acclusa presa durante la missione precedente SM3.
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