"Il ruolo dei comportamenti è fondamentale in quanto sono in grado di cambiare alcune delle condizioni su cui si esercita la selezione naturale, questa circostanza è il frutto di una o più mutazioni in punti particolari del genoma che ha consentito, in un’ epoca relativamente antica (l’ultima glaciazione circa 13.000 anni fa) e in territori con scarso cibo, di nutrirsi da una abbondante fonte di calorie e nutrienti come il latte. Questo dimostra la validità della teoria della selezione naturale (solo gli individui con la mutazione favorevole sono sopravvissuti in ambienti con scarsità di cibo e abbondanza di latte) e anche che un comportamento (decidere di consumare il latte degli animali allevati) può dirigere l’evoluzione biologica".
L’esempio più noto riguarda il gene che comanda la produzione dell’enzima che digerisce il lattosio. È noto che soprattutto in Italia centro-meridionale molte persone sono intolleranti al lattosio accusando numerosi disturbi. La causa di ciò è che nell’uomo, come in tutti i mammiferi, dopo il secondo anno di vita, il gene smette di funzionare: l’enzima non viene più prodotto e il lattosio non viene digerito. Ma noi sappiamo che, per esempio, quasi il 100% degli abitanti della penisola scandinava hanno l’enzima attivo anche in età adulta.
Questo è stato l'intervento di Luca Cavalli Sforza tenuto il 24 ottobre al convegno "GENI E COMPORTAMENTI. ARTE E SCIENZA DELLA VITA"
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