lunedì, dicembre 27, 2010

Ambasciatrice di pace a difesa dell'ambiente.

Nel 1960 Lei ha lasciato l'Inghilterra perché è stata invitata in Tanzania. Una ragazza giovane, abituata a vivere a Londra, il mondo era diverso pensiamo cosa fosse l'africa. Accetta e anche incoraggiata dalla mamma decide lo stesso di partire.

Mia madre mi ha sempre appoggiato, Louis Leakey mi ha invitata a studiare gli scimpanzé in africa e io ho risposto si, era il mio sogno da bambina. Volevo vivere in africa con tutti gli animali da quando avevo dieci anni, ma le autorità, l'impero coloniale del Tanganica pensò che una ragazza sola in africa, nella foresta non potesse esistere, alla fine dissero: “Se c'è qualcuno che l'accompagna va bene può andare”, allora la mia mamma incredibile si propose volontaria per venire con me.

Da qui anche il titolo del suo libro "Cambiare il mondo in una notte". Una decisione avvenuta tanto tempo fa che le ha cambiato totalmente la vita. Perché da allora lei non si è più separata da questi animali nonostante questa permeanza in africa le sia costata abbastanza perché dopo poco tempo che stavate li, lei e sua madre vi siete ammalate di malaria.

Si abbiamo preso la malaria, mia madre è stata veramente male, ma in quegli anni in africa si stava bene non era così pericolosa. Tutti quanti mi dicevano oddio, ci sono i serpenti, è pericolosa, ma guardate che non era così pericoloso come stare in una città anche quando andavo sulle colline da sola non mi sentivo in pericolo.

L'avvicinare gli scimpanzé però è stata una vera e propria impresa. Perché per avvicinarli Lei ha dovuto iniziare ad osservarli da lontano non permettevano di avvicinarsi.

Purtroppo erano impauriti, non avevano mai visto una scimmia bianca. Ma piano piano hanno cominciato ad abituarsi io ero molto paziente e uno di loro che io chiamai David dalla barba grigia, ha preso coraggio per primo e si è avvicinato e mi ha permesso di muovermi in questo mondo degli scimpanzé.

Ma lei viveva giorno e notte vicino a questi animali?

Si io vivevo in una tenda e andavo nelle montagne, mi portavo una coperta dei viveri e dormivo li. Tornavo in tenda per mangiare con mia madre e poi ritornavo sulle montagne per dormire vicino agli scimpanzé mentre mia madre rimaneva a dormire in tenda con i leopardi, serpenti altri animali che si aggiravano nella foresta.

Lei poi è riuscita a fare questo passo avanti nei confronti degli scimpanzé o forse è più giusto dire che gli scimpanzé hanno fatto passo verso lei. Improvvisamente l'hanno accettata e lei ha chiamato questo scimpanzé David e tutto questo è avvenuto quando Lei gli ha offerto qualche cosa.

E' stato un giorno magico, lo stavo seguendo e pensavo di averlo perso. Invece ad un tratto lo trovo li seduto che stava aspettando. Ho preso un cocco e l'ho offerto come dono, lui ha girato la testa, io ho avvicinato la mano e lui ha gettato il frutto a terra e mi ha stretto la mano delicatamente. Ho capito che non voleva il cocco ma mi ha dato la sua amicizia.

Quanto possono essere simili a noi a livello emozionale?

Gli scienziati dell’epoca dicevano che gli animali non potevano avere emozioni, io sapevo che sbagliavano. Oggi è stato accettato che hanno sentimenti ed emozioni come le nostre.

Che cosa ne pensa dell'utilizzo dei primati come showman nelle pubblicità o nei film?

Sono molto infastidita di questo uso, nei circhi o nelle pubblicità o nei film, perché li staccano dalle loro madri e gli fanno dei training e non sono più degli scimpanzé, non possono più ritornare ad essere degli scimpanzé. Non possono più vivere in un gruppo e dovranno restare soli per il resto della loro vita.

Ha mai assistito a gesti di altruismo verso soggetti deboli da parte degli scimpanzé?

Si comportano come noi, in molte maniere, per esempio quando un cucciolo perde la sua mamma, ed è depresso un adulto lo adotta.

Il suo lavoro non si ferma, ha sempre girato il mondo per spiegare a tutti il valore di questa specie. Qual è il messaggio che possiamo mandare a tutti?

Dobbiamo aiutare gli animali e i deboli divulgando la conoscenza. Con il Jane Goodall Institute facciamo proprio questo e molti giovani si riuniscono a pensare quali sono i problemi, quali sono i problemi degli animali, dell'ambiente e poi agiscono insieme.

Nel suo libro c'è una leggenda africana che dice che un giorno tutti gli uccelli si sono riuniti per decidere chi sarebbe stato il capo e chi volava più in alto avrebbe vinto. L'aquila fiera si alza in volo e arriva più in alto di tutti. Uno scricciolo che si era nascosto tra le piume dell'aquila, quando questa si ferma fiera sul punto più alto esce fuori con un balzo e vola più in alto dell'aquila vincendo.

Jane dice che lei è quello scricciolo ed è volato così in alto grazie all'aquila che sono tutte le persone che hanno creduto in lei.

Cambiare il mondo in una notte - Di Renzo Editore

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