mercoledì, settembre 08, 2010

Percezione dei colori

Prima di entrare nel vivo delle mie ricerche sul cervello, devo sottolineare il fatto che la scoperta della specializzazione funzionale delle aree visive corticali è stata propedeutica ed essenziale per l’attività successiva di ricerca. Partendo dalla già nota suddivisione del cervello in aree funzionali (per esempio, l’attività motoria risiede nella corteccia motoria) sono riuscito a dimostrare che, all’interno delle singole aree, esiste un’ulteriore specializzazione: i colori sono percepiti grazie all’attività di una certa area della corteccia visiva, mentre i movimenti sono percepiti a seguito dell’intervento di un’altra area, sempre appartenente alla corteccia visiva. Esistono dunque una corteccia visiva primaria e, al suo interno, un certo numero di aree corticali con funzioni specializzate. Siamo dinanzi a un’acquisizione scientifica che ribalta l’intero sapere regresso circa la natura delle funzioni cerebrali.

Ebbene, le mie ricerche prendono il via da questa scoperta, anche se – almeno all’inizio – è stata duramente contestata, soprattutto in relazione ai miei esperimenti sulla percezione dei colori. Apro, a tal proposito, una breve parentesi: è più che opportuno contestare il lavoro di uno scienziato – la scienza vive di teoremi, contestazioni e smentite –ma ciò significa anche assumersi una grande responsabilità, perché si mette in dubbio la correttezza e l’adeguatezza del messaggio scientifico di un collega e, con ciò, o lo si scoraggia oppure lo si costringe a ripercorrere le varie tappe della sua indagine scientifica con maggiore attenzione e scrupolo.

Tratto da - Con gli occhi del cervello - Di Renzo Editore

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