martedì, agosto 24, 2010

La macchina del tempo

Chi di noi, in gioventù, non si è immerso nella lettura del famoso libro di Herbert G. WellsLa macchina del tempo”? Il protagonista di questo romanzo aveva un dispositivo con il quale viaggiare nel tempo e visitare epoche future del pianeta. Wells impartì a questo dispositivo anche la capacità di effettuare un ritorno nel passato. Un gran numero di libri sono stati scritti fantasticando sulla possibilità di visitare senza limiti il passato e il futuro. Con ogni probabilità, gli autori di quei racconti non dubitarono mai che le loro invenzioni appartenessero alla pura immaginazione e li considerarono null’altro che trucchi letterari.

L’intera esperienza del genere umano e la conoscenza scientifica hanno tratto l’inevitabile conclusione che il viaggio nel tempo sia impossibile. È lo spazio l’ambito in cui il movimento è permesso: viaggiare sulla Terra è possibile nelle differenti direzioni, come pure tornare al punto di partenza. Al contrario siamo apparentemente incapaci di scegliere la direzione del movimento nel tempo e siamo limitati a fluttuare passivamente in questo flusso. Si era sempre creduto che questa fosse la principale differenza tra tempo e spazio.
La scoperta di Einstein del 1905 sulle sorprendenti proprietà del tempo dimostrò erroneo sia il ritenerci prigionieri del flusso del tempo, sia la convinzione che sia per noi impossibile dirigerlo. Da allora in poi le vecchie concezioni sono state considerate frutto di ignoranza, come conseguenza delle limitate possibilità che l’umanità aveva avuto nel passato.

Ma questo significa che possiamo liberamente vagare nel tempo?

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