Jadzia Jagiellowicz dell'università Stony Brook di New York ha effettuato uno studio su 16 volontari tra timidi ed estroversi. Un test psicologico e una risonanza magnetica per confrontare le diverse reazioni. Osservando delle immagini è risultato che i timidi sono più attenti a cogliere dettagli e differenze a dispetto degli estroversi.
Questo perchè i neuroni collocati nel centro dell'attenzione nei timidi sono più attivi. La ricerca era rivolta a negare la timidezza come fattore caratteriale definendola una qualità presente sim dai primi mesi di vita grazie a una particolare attività neurale.
Crescendo e aumentando le relazioni, la timidezza si trasforma in riflessività e sensibilità verso il mondo ma chiusura nei suoi confronti.
Questo perchè i neuroni collocati nel centro dell'attenzione nei timidi sono più attivi. La ricerca era rivolta a negare la timidezza come fattore caratteriale definendola una qualità presente sim dai primi mesi di vita grazie a una particolare attività neurale.
Crescendo e aumentando le relazioni, la timidezza si trasforma in riflessività e sensibilità verso il mondo ma chiusura nei suoi confronti.
Per approfondire:
Con gli occhi del cervello - Semir Zeki
L'interprete - Micheal Gazzaniga
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