Un giallo. Una scomparsa misteriosa, da fare il paio con quella dell'economista Federico Caffè. Il caso Majorana da decenni affascina e inquieta non solo il mondo dei fisici. Sull'annosa questione torna ora Salvatore Esposito, ricercatore associato al Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli «Federico II», che ha scoperto nuovi indizi che portano sulla pista argentina. «Le ricerche degli ultimi tre-quattro anni, in cui sono stati trovati riscontri e nuovi dati che sembrano portare verso la cosiddetta pista argentina».
Non il suicidio, cioè, ma «la scomparsa volontaria». Esposito ha raccolto una ventina di indizi. Ognuno, considerato singolarmente, «si può interpretare come semplice coincidenza. Ma, messi insieme, sembrano indicare un direzione ben precisa, quella di Buenos Aires».
Majorana scompare venerdì 25 marzo 1938, il giorno dopo, sabato 26, da Napoli partiva la nave per il Sud America, che faceva scalo nella capitale argentina. Infatti l’unica prova della presenza di Majorana in Sicilia è una lettera, che il fisico avrebbe inviato da un albergo della città proprio sabato 26 marzo, scritta su carta intestata. Potrebbe benissimo aver incaricato qualcuno. Majorana non ha mai usato carta intestata. Qui forse l'ha fatta apposta. Come per dire: "Guarda, io sto qui"».
Prima della sua scomparsa, Ettore lasciò una borsa con dei suoi appunti ad una studentessa, Gilda Senatore. Finora si pensava fosse il primo studente che avesse trovato, o che fosse invaghito della avvenente signorina. Invece tra gli studenti la Senatore era l'unica nata in Sud America. Molto probabilmente Majorana lo sapeva ed è stata un’altra abile mossa per seminare indizi in giro.
La domanda è perché, è fuggito? Forse per sottrarsi alla presenza opprimente della madre. Questo lo dicono un po' tutti. Quando venne a Napoli pensava di essersene liberato. Non fu così. Il rapporto si era ulteriormente deteriorato dopo il '34, anno della scomparsa del padre, a cui lui era molto legato.
Fermi lo aveva paragonato a un genio della caratura di Galileo e Newton. Cosa che era parsa un po' esagerata. In realtà, andando a studiare le sue carte inedite, si è visto che le parole di Fermi erano veritiere. Parecchie sue teorie avevano precorso i tempi. Si sapeva da testimonianze orali che Majorana stava sviluppando una certa teoria delle particelle elementari. Spulciando fra le carte sono riusciti a ricostruire che in effetti ben quattro o cinque anni prima di fisici famosi come Pauli e Weisskopf, aveva elaborato la stessa teoria, in forma persino migliore. Sulla teoria dei gruppi aveva scoperto cose cui i fisici russi arriveranno una ventina di anni dopo.
Non ha invece nessun fondamento scientifico il pensiero che Majorana scomparve essendo consapevole dei possibili effetti rovinosi dell'atomica. Questa notizia la mise in giro Sciascia negli anni Settanta, ma a detta di tutti i fisici è priva di credibilità. Majorana non era un fisico sperimentale, ma un teorico puro. La scoperta fondamentale per costruire l'atomica fu fatta un anno dopo la sua scomparsa. Posto pure che conoscesse il fenomeno della fissione nucleare, la costruzione della bomba è un problema di tecnica. Occorsero sei anni per costruirla. Ci riuscì Fermi in Usa perché aveva a disposizione i migliori fisici del mondo, mezzi sconfinati.
Decisamente più prudente, sulla pista argentina, Erasmo Recami, "Docente di Fisica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bergamo, biografo «per eccellenza» di Majorana “Il caso Majorana Epistolario,Documenti, testimonianze (Di Renzo Editore, 2008).
«No, non è del tutto persuasiva, non ci sono prove sicure. Ci sono varie fonti e testimonianze indipendenti, però non c'è la prova conclusiva. Nel mio libro io pubblico tutti i documenti sulla pista argentina. Dico: c'è questa possibilità, chi vuole legge e decide. Esposito ha seguito questa pista, effettivamente una delle più serie, e ha trovato alcune conferme. Che sono, però, coincidenze. La cosa secondo me è ancora dubbia».
Quale potrebbe essere all’ora l’ipotesi più convincente? Majorana si sarà suicidato? Sarà scappato volontariamente in Argentina? Si parla anche delle ricerche fatte dalla polizia, dell'interessamento del rettore, di Fermi, di Bottai, dello stesso Mussolini. Se c'è stato depistiggio da parte di Majorana, certo ha funzionato bene. Alcuni indizi facevano pensare che si fosse ritirato in convento che si fosse buttato dalla nave per Palermo.
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