mercoledì, novembre 11, 2009

Immagini e Musica

Sentiamo sempre parlare di Mp3 e Jpeg che sono il formato di file compressi conosciuti da chi ascolta musica e usa le nuove tecnologiche macchinette fotografiche digitali. Questo formato di file permettono di inviare foto e musica via email, tramite internet o scambiarli sulle tanto sfruttate penne USB, poi per visualizzarli o ascoltarli usiamo dell'hardware e del software per "decomprimerli".

Questo potrebbe essere anche il modo per immagazzinare pensieri e informazioni che arrivano ai nostri organi sensoriali. Il nostro cervello deve comprimere tutte le informazioni per poterle ricordare come in un Hard Disk di un computer. Prima o poi questo si riempie ma non possiamo buttare nulla delle nostre sensazioni, quindi bisogna comprimerle senza perderne il significato.

Sfruttare tutta la banda, lo spazio del nostro cervello come si fa con gli SMS. Centosessanta caratteri non bastano per scrivere un lungo pensiero, quindi si accorciano le parole, si tolgono le vocali e leggendo il messaggio "kmm xke ho bsgn d drt I kosa" il cervello sarà impegnato a decomprimere e decodificare, ma chi ha inviato il messaggio avrà risparmiato tempo e spazio.

Dietro a tutto questo, sembrerà strano ma c'è della fisica come spiega il premio nobel Frank Wilczek, autore del libro "La musica del vuoto" pubblicato nel 2007 da Di Renzo Editore e del nuovo "La leggerezza dell'essere" edito da Einaudi in uscita nei prossimi giorni.

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