Margherita Hack ospite di “L’ultima luna d’estate”, festival del teatro popolare di ricerca, ha ricordato delle date fondamentali in questo 2009, anno che l’Unesco ha voluto dedicare all’astronomia.
«La scoperta, 400 anni fa con Galileo, del cannocchiale e con questo le osservazioni che hanno cambiato il corso della scienza. Il 40° anniversario dello sbarco sulla luna e il 150° di pubblicazione delle “Origini della specie”, ovvero del libro col quale Darwin ha spiegato l’evoluzione dell’Uomo».
«Noi siamo osservatori che fanno parte dell’universo, siamo un prodotto ma siamo un prodotto complesso. Le stelle, che studiamo da molto, sono comunque corpi molto semplici».
A chi gli domanda se ci sono veramente altri pianeti abitati oltre alla terra, l’astrofisica risponde:
«Questo per il momento resta un enigma, ma sempre ci si chiede quanti saranno i pianeti terrestri, ed è probabile che quando su un pianeta ci sono le condizioni adatte allo sviluppo della vita, che questa si sviluppi. C’è una effettiva probabilità che nell’universo ci siano molte altre forme di civiltà.»
Margherita Hack è da sempre un veicolo comunicativo per eccellenza, riesce in poche parole a spiegare cose difficili rendendole molto semplici, e proprio sul modo di divulgare la scienza, l’astrofisica si sofferma e spiega che in realtà la letteratura in ambito scientifico occupa ormai uno spazio rilevante nel panorama editoriale non solo come numeri ma anche come qualità.
«In Italia ci sono dei ricercatori giovani e con grandi capacità comunicative, come Alessandra Celletti o Amedeo Balbi, che realizzano ottimi libri. Una novità interessante è rappresentata dai testi di divulgazione indirizzati ai bambini, che sebbene siano scritti in un linguaggio semplice e divertente raccontano l'astronomia e la fisica con grande precisione».
«La scoperta, 400 anni fa con Galileo, del cannocchiale e con questo le osservazioni che hanno cambiato il corso della scienza. Il 40° anniversario dello sbarco sulla luna e il 150° di pubblicazione delle “Origini della specie”, ovvero del libro col quale Darwin ha spiegato l’evoluzione dell’Uomo».
«Noi siamo osservatori che fanno parte dell’universo, siamo un prodotto ma siamo un prodotto complesso. Le stelle, che studiamo da molto, sono comunque corpi molto semplici».
A chi gli domanda se ci sono veramente altri pianeti abitati oltre alla terra, l’astrofisica risponde:
«Questo per il momento resta un enigma, ma sempre ci si chiede quanti saranno i pianeti terrestri, ed è probabile che quando su un pianeta ci sono le condizioni adatte allo sviluppo della vita, che questa si sviluppi. C’è una effettiva probabilità che nell’universo ci siano molte altre forme di civiltà.»
Margherita Hack è da sempre un veicolo comunicativo per eccellenza, riesce in poche parole a spiegare cose difficili rendendole molto semplici, e proprio sul modo di divulgare la scienza, l’astrofisica si sofferma e spiega che in realtà la letteratura in ambito scientifico occupa ormai uno spazio rilevante nel panorama editoriale non solo come numeri ma anche come qualità.
«In Italia ci sono dei ricercatori giovani e con grandi capacità comunicative, come Alessandra Celletti o Amedeo Balbi, che realizzano ottimi libri. Una novità interessante è rappresentata dai testi di divulgazione indirizzati ai bambini, che sebbene siano scritti in un linguaggio semplice e divertente raccontano l'astronomia e la fisica con grande precisione».
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