martedì, dicembre 09, 2008

La scienza è donna

Navigando in internet si trovano dei piccoli siti che hanno però la stoffa per diventare grandi. Il sito che abbiamo trovato e che riteniamo utile alla divulgazione scientifica è http://scienzaa2voci.unibo.it/index.asp
La particolarità di questo sito è che raccoglie tutte le biografie di scienziate italiane. Si legge nella home page "Il contributo femminile alla scienza è stato ed è ancor oggi, più che oggetto di conoscenza storica, raccontato in forma aneddotica. Le donne che hanno partecipato all'impresa scientifica sono state solitamente raffigurate come fenomeni straordinari o muse ispiratrici di grandi scienziati o abili assistenti al fianco di illustri professionisti. E' così che, tra eccezionalità e marginalità, la loro collocazione è rimasta al di fuori dalla scienza ufficiale. Presenze nascoste nella polvere della storia. "
Siamo pienamente d'accordo, le donne spesso venivano messe in seconda luce a dispetto di un uomo capace alle volte di mettere in atto l'idea femminile. Questo sito merita sicuramente attenzione e un grande plauso per raccontare la storia italiana scientifica dal 1700 ai giorni nostri.
Tra questi personaggi non poteva mancare la famosa astrofisica Margherita Hack che proprio in questi giorni si è ancora espressa del poco investimento sulla ricerca italiana. Alla domanda della giornalista, l'astrofisica toscana come sempre schietta, ha sottolineato il futuro nero della ricerca italiana:
Lo vedo nero, perché non si finanzia la ricerca, si fa morire la nostra Università, si tagliano i fondi alla scuola, che è quella che poi prepara le nuove generazioni. Ci stiamo riducendo ad un paese da terzo mondo, ad un paese in via di sviluppo che nega lo sviluppo” e continuando sui precari
I nostri giovani che fanno ricerca sono preparati e meritano di uscire dalla precarietà. E’ statisticamente dimostrato che sono i giovani che fanno le grandi scoperte. Meritano di vivere in tutta tranquillità. Altrimenti, la fuga dei cervelli continuerà all’infinito. I nostri giovani ricercatori quando vanno all’estero occupano posti di responsabilità e ottengono importanti riconoscimenti, a dimostrazione della loro qualità e della loro preparazione, malgrado i difetti e le difficoltà delle Università italiane. Impedire ai giovani, ai dottori di ricerca, di entrare nella società vuole dire proprio distruggere l’Università

2 commenti:

Claudio Pasqua ha detto...

Splendido sito "Scienza a due voci". Veramente ben fatto e un ottimo strumento di indagine.

Grazie per avercelo fatto conoscere!

Claudio

Claudio Pasqua ha detto...

Bellissimo sito quello di "Scienza a due voci". E anche un ottimo strumento di indagine.

Grazie per avercelo fatto conoscere

Claudio