martedì, settembre 07, 2010

La deriva genetica

Più di trenta anni fa è comparso un bellissimo libro con questo titolo. Lo scrisse Jacques Monod, uno straordinario scienziato francese dell’Istituto Pasteur, premio Nobel nel 1965 per le sue scoperte su come gli organismi possono adattarsi in modo rapido ed economico al loro ambiente di vita, mettendosi a produrre le sostanze necessarie per digerire un alimento solo quando esso è disponibile. A differenza dei batteriologi del suo tempo, Monod aveva capito la genetica e la teoria darwiniana dell’evoluzione, e il suo libro “Le Hasard et la Necessité" non ha a che vedere direttamente con le sue scoperte, ma parla dei due meccanismi fondamentali dell’evoluzione: la mutazione e la selezione naturale. La parola Hasard, il caso, descrive la mutazione, cioè i cambiamenti ereditari, che sono rari e spontanei, e non sono diretti a risolvere in modo specifico i mille problemi che si presentano ad ogni specie di organismi viventi nel corso della loro vita, ma offrono delle novità che potrebbero essere utili, pur se non lo sono necessariamente. È la selezione naturale, che sceglie quale di queste novità viene adottata. Essa infatti promuove solo quelle mutazioni che aumentano la probabilità di un individuo di sopravvivere fino a potersi riprodurre, e quella di generare più figli meglio provveduti della media di tutti i viventi della stessa generazione. La Necessité è quindi la selezione naturale, che favorisce in modo interamente automatico chi è più in grado di continuare la specie, producendo figli che hanno maggior successo riproduttivo della media della popolazione di fronte alle difficoltà e ai pericoli che ogni specie incontra nell’ambiente in cui vive.

Questo titolo è una descrizione estremamente succinta ed elegante, quasi poetica, della vita. La ragione per usare di nuovo lo stesso titolo è che il libro di Monod ha un grave difetto: sottovaluta molto l’importanza del caso nell’evoluzione, che oggi sappiamo è molto più grande, e non viene solo dal fatto che la mutazione è un fenomeno casuale. Oltre ai due classici fattori di evoluzione descritti da Darwin esistono altri due molto importanti: uno si chiama “deriva genetica”, l’altro migrazione. Il primo di questi due è puro “caso” nel senso più stretto della parola, come la si usa nel calcolo della probabilità e dei giochi d’azzardo, come roulette, dadi e così via. Ai tempi in cui Monod scrisse il suo libro, i genetisti avevano definito la deriva genetica, ma non le davano ancora l’importanza che meritava. La mia prima ricerca di genetica umana fu proprio dedicata a valutare quantitativamente l’importanza di questo fattore evolutivo, e molto altro lavoro che feci poi, compreso quello relativo a uno degli ultimi articoli pubblicato circa un anno fa, cominciò a riconoscerne il giusto valore, che è almeno altrettanto grande quanto quello della selezione naturale. Per questo penso valga la pena di fare questa tardiva correzione a un bel libro, un classico, riutilizzandone l’eccellente titolo. Monod era una persona di grande valore umano oltre che ottimo scienziato, e avrebbe capito benissimo se avessi avuto occasione di parlargliene. Purtroppo morì presto.

Luigi Luca Cavalli Sforza - Il caso e la necessità - Di Renzo Editore

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