giovedì, aprile 09, 2009

Processo alla sora Cesarina

Una scoperta scientifica destinata a cambiare il mondo, fruttando al fisico Enrico Fermi il premio Nobel, il 22 ottobre 1934. Un’équipe di giovani scienziati, nota come “i ragazzi di via Panisperna”, nella quotidianità del lavoro di sperimentazione e ricerca. E una semplice portinaia romana del Regio Istituto di Fisica, voce narrante di uno straordinario frammento di Storia colto da un’angolazione ordinaria ed eccentrica: la storia minima, lo sguardo descrittivo e l’insight genuino di una popolana attenta a dettagli in apparenza irrilevanti, eppure capaci di donare una luce e una prospettiva diversa agli eventi più grandi di lei ai quali assiste e partecipa.

È un originale, vivace e avvincente monologo il “Processo alla sora Cesarina” di Mariapina Settineri, capace di costruire con uno svelamento progressivo e un registro linguistico dialettale sapientemente dosato una pièce che sarebbe calzata alla perfezione ad un’attrice come Ave Ninchi. Con arguzia e leggerezza, l’autrice ci restituisce così personaggi ormai leggendari (Fermi “il papa”, Rasetti il “cardinale vicario”, il senatore Corbino, Segré, Amaldi, D’Agostino, Majorana) e pagine di storia non soltanto italiana, filtrandoli attraverso la bonaria quotidianità di rapporti umani, troppo umani destinati ad essere segnati dalla banalità (e ineluttabilità) del male.

Con queste parole la giuria del Co_scienze, Concorso di drammaturgia scientifica, il teatro per sollecitare,diffondere, comunicare, ha aggiudicato il primo premio a Mariapina Settineri di Roma.
Per approfondire:

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