lunedì, marzo 30, 2009

Fremman Dyson critica il documentario di Al Gore

In un lungo profilo del noto fisico Freeman Dyson nell’edizione della Sunday's New York Times Magazine del 28 marzo, apprendiamo che Dyson è “un’energico ometto dai sottili capelli grigi che lo fanno somigliare ad una scopa a testa in su.” Se leggiamo l’intero profilo sono queste le informazioni che ci vengono fornite.

Ma se ci interessa solo il nocciolo di questo saggio da miliardi di parole, lo troviamo solo alla fine, quando Freeman Dyson, un uomo che ha dimostrato e (e ancora sostiene) che dovremmo piantare un trilione di alberi per ridurre l’anidride carbonica del pianeta, siede con la moglie e guarda An Inconvenient Truth, il documentaro di Al Gore:


“I costi di ciò che Gore ci dice di fare sarebbero enormi,” dice Dyson. “Riducento la CO2 si rende la vita più costosa e si danneggiano i poveri. Mi preccupano i cinesi.” “Sono i maggiori inquinatori,” risponde Imme. “Stanno anche cambiando i loro standard di vita, da più poveri alla classe media. Per me questo è molto importante.”


Il film continua con Gore che predice violenti uragani, tifoni e tornadi. “Com’è potuto succedere qui, in nome di Dio?” Gore dice parlando dell’uragano Katrina. “La natura sta impazzendo.”
“Questo naturalmente è totaolmente privo di senso,” Dyson dice tranquillo. “Con Katrina, tutti i danni sono stati dovuti al fatto che nessuno si è preso la briga di costruire argini adeguati. Puntare il dito su Katrina e fare chiare connessioni con il riscaldamento globale è molto fuorviante.”

Per approfondire:

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