mercoledì, ottobre 08, 2008

Dalla Siberia si arriva al Laser

Ai pochi, ma selezionati lettori di questa rubrica mi permetto di chiedere: «alzi la mano chi di voi, prima d'ora, ha già sentito parlare di Vladilen S. Letokhov». Senza tema di essere sopraffatto dai vostri «sì», penso di poter assumere che nessuno l'aveva mai sentito nominare. Eppure è una autorità mondiale nel campo della spettroscopia laser. È stato anche insignito di prestigiosi riconoscimenti in­ternazionali ed è autore di importanti pubblicazioni scientifiche e di numerosi innovativi brevetti. Perché allora non è un nome noto? Assumo perché è russo.

Non è scappato dal suo paese dopo la caduta del muro nonostante i numerosi contatti di collaborazione con eminenti scienziati dei paesi occidentali. Ha continuato a lavorare, mantenendo i rapporti con i laboratori stranieri come aveva sempre fatto, da quello scienziato serio che è sempre stato, conscio che il suo compito è ben al di sopra delle fragili e mutevoli filosofie della politica che tanto influenzano e determinano le vite della maggioranza degli umani, il cui compito principale pare essere quello di contribuire alle statistiche di qualche ente governativo. Sempre ai miei affezionati lettori, chiedo «Chi di voi, di fronte ad una carta geografica muta della vecchia Unione Sovietica saprebbe indicare dov'è Irkutsk?».


Ebbene, Lethokov è nato proprio lì, nel mezzo del nulla, come si suole dire. Potreste scoprire dove si trova Irkutsk ricorrendo a un atlante che certamente avete in casa o, più modernamente, cercando su internet. Molto meglio è invece acqui­stare il volumetto in esame e leggerlo. Già sulla copertina compare un quadro che raffigura la città siberiana. Il quadro della copertina è una felice scelta, quel panorama gelido aiuta il lettore a comprendere certi aspetti caratteriali dell'autore. Vi esorto però a leggere il libro anche per molti altri ben più validi motivi.Grazie, ancora una volta, all'Editore Di Renzo che ci permette di vivere la vita degli altri comodamente seduti nelle nostre poltrone di casa. Ecco dunque l'opportunità di apprendere, direttamente dalle parole del protagonista, di uno scienziato che da bambino ha patito la fame quale sia stato l'avventuroso percorso al successo. Incoraggiato da una madre intelligente, sviluppa le sue notevoli doti intellettive nonostante l'ambiente ostile, diventa inventore da quel ragazzo capace che è.


Primo al liceo, il Nostro fallisce l'esame di ammissione al prestigioso MFTI, Istituto Fisico Tecnico di Mosca. Si trova, allora, un lavoro da operaio in una fabbrica, brevetta varie invenzioni, viene promosso più volte nei ranghi operai e, alla prima occasione, ripete l'esame, lo supera brillantemente e viene ammesso.
Dalla laurea, conseguita con il premio Nobel Nikolai Basov, al primo soggiorno all'MIT di Cambridge Massachusetts, oltre alla straordinaria personalità scientifica dello scienziato, traspaiono interessanti aspetti circa la vita scientifica nell'Unione Sovietica dell'epoca. Oltre alla repressione del sistema esercitata in modo indiscriminato, emerge anche un inaspettato rispetto per la scienza che non solo gode della massima considerazione delle autorità, ma è anche finanziata e favorita con una sorprendente lungimiranza, difficilmente conciliabile con i gulag e la quotidiana povertà dei cittadini, anche se privilegiati scienziati. La seconda metà del libro riguarda sia la scienza, cui Letokhov ha contribuito, sia i suoi numerosi soggiorni all'estero, aumentati, naturalmente, con il passare del tempo.


Particolarmente acute le osservazioni di un russo convinto sulle usanze e stili di vita di noi occidentali. Ho già ripetutamente invitato il lettore ad acquistare il libro e leggerlo, non chiedetemi dunque di riassumere questa parte, non privatevi del piacere di leggere l'originale. C'è molto da imparare, anche di. astrofisica. Ormai da anni Letokhov si occupa anche di laser astrofisici, interesse nato accidentalmente leggendo un articolo semidivulgativo su Età Carinae. Una bella testa si manifesta in tutte le situazioni anche le più insospettabili.



Molti dei brani del libro sono di una concisione e lucidità che meriterebbero di essere letti dai nostri studenti di scuola media superiore. Sia nel contenuto che nello stile magnifici sostituti alle melense prose ottocentesche che ancora oggi vengono spacciate per letteratura. La visione del mondo di Letokhov, lezione di vita per chi volesse diventare scienziato, è chiaramente contenuta in un proverbio del suo paese che, mi pare, non sia molto noto nel nostro: «un uomo e non Dio ha acceso il fuoco sotto la pentola».


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