mercoledì, settembre 05, 2007

A PAVIA IL FESTIVAL DEI SAPERI

Parte oggi il Festival dei Saperi di Pavia giunta alla seconda Edizione che è divenuto uno dei modi che la città ha scelto per incontrarsi e riflettere, collocandosi al centro di quegli incroci. Piazze, cortili , i teatri, le rive del fiume, le chiese e i giardini saranno i tanti palcoscenici di incontri, conferenze concerti, spettacoli e laboratori dedicati al tema “La nuova città e la nuova democrazia”. Arte, Urbanistica, Sociologia, Scienza, Politica, saranno al centro della Città per 5 giorni. Nel modulo scientifico, coordinato dallo scienziato Carlo Alberto Redi e in cui spicca la presenza di Luca Cavalli Sforza, vi saranno quotidianamente incontri e conversazioni sul DNA, sulle staminali, sull'evoluzione umana e laboratori aperti al pubblico legati al tema dell'identità in biologia, attraverso l'analisi e la presentazione dello studio del cordone ombelicale, anche in relazione alla "moda" di depositarlo in banche estere sicure per poterlo utilizzare come riserva personale. L'intento di fondo dello scienziato è quello di sottolineare quanto il concetto di appartenenza ad una città e ad una comunità non abbia alcun fondamento biologico compreso il concetto di "razza". L'incontro si terrà VENERDÌ 7 SETTEMBRE alle ore 21.00 presso L'aula Magna dell'Università di Pavia. Pievani dialoga con Luigi Luca Cavalli Sforza su Cosa abbiamo imparato studiando l’evoluzione umana?

Luigi Luca Cavalli Sforza è stato uno dei primi genetisti a chiedersi se i geni dell’uomo moderno contengano ancora una traccia della storia dell’umanità, iniziando un approccio pluridisciplinare che nella prima ricerca combinò la demografia storica con la genetica di popolazioni e quella dei gruppi sanguigni. Ha pubblicato con Di Renzo Editore (www.direnzo.it) "Il caso e la necessità". In questo libro il noto genetista italiano ci racconta i mille sentieri percorsi durante la sua ricerca, spesso in campi a lui estranei, come l’archeologia o la linguistica, nel tentativo di ritrovare nell’attuale patrimonio genetico dell’uomo i segni lasciati dalle grandi migrazioni del nostro antico passato.

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