Igor D. Novikov, Il ritmo del tempo, Di Renzo Editore
Nella riuscita collana Dialoghi - Scienza, l’editore Di Renzo continua a proporre delle inusuali, ma singolarmente interessanti, biografie umane e scientifiche di personaggi tra i più rappresentativi del mondo della cultura e della scienza del nostro tempo. In questo volumetto, di facile anche se non sempre piacevole lettura a causa delle terribili e agghiaccianti persecuzioni politiche di cui fa vittima la famiglia dell’autore, ci fa conoscere la vita e le opere di uno studioso russo poco noto al grande pubblico, ma che ha dato importanti contributi alla fisica delle alte energie ed alla teoria dei viaggi nel tempo: Igor D. Novikov.
Come accennavo, la vita di Novikov presenta aspetti straordinari e drammatici. Nato durante la Seconda guerra mondiale, il padre fu epurato da Stalin e la madre mandata in un gulag, dal quale ritornò annientata nel fisico e nell’anima. Il giovane Igor crebbe con il marchio di “figlio di un nemico del popolo” ed ebbe non poche difficoltà a studiare ed a laurearsi.
I suoi campi d’interesse spaziano dalla cosmologia ai “viaggi nel tempo”, settori di ricerca che ai tempi dell’impero sovietico erano osteggiati sotto vari aspetti. In Russia gli scienziati dovevano pensare prima di tutto a sopravvivere e allo stesso tempo a svolgere la propria attività di ricerca.
Nonostante le mille difficoltà, Novikov, che oggi insegna cosmologia e dirige il Theoretical Astrophysics Center di Copenaghen, ha prodotto una notevolissima quantità di ricerche di alto livello ed è entrato in contatto con figure scientifiche straordinarie. Ricordiamo qui Andrei Sacharov, il padre delle “bomba” sovietica e poi fermo sostenitore dei diritti umani, e il fisico e cosmologo inglese Roger Penrose.
Per quanto riguarda le sue ricerche intorno alla natura del tempo, egli sostiene che “nonostante tutti i progressi della scienza, la natura del tempo rimane, in larga parte, un mistero…”
La conclusione del libretto è affascinante: “Il compito a cui si rivolgono ora gli scienziati è capire perché il tempo è uniforme, quali relazioni ci siano tra le sue proprietà e quelle generali dell’universo. Infine stiamo affrontando il problema di realizzare voli attraverso il tempo, sia futuro che passato”.
Infine, nel capitolo 5, uno dei più complessi ed importanti, l’Autore sintetizza il senso di argomentazioni fin qui trattate, che riguardano la supposta costanza della velocità della luce, la definizione di un sistema inerziale privilegiato (le stelle fisse, la cui azione non può essere ignorata se non si vuol tornare ad un sistema ‘tolemaico’), la sostanziale equivalenza tra l’inerzia e la gravitazione. Tutti questi argomenti dovrebbero servire per sviluppare (p. 87) “una teoria che ancora non esiste. Il primo passo da compiere è la stesura formale della teoria stessa. Una sostituzione nelle equazioni di Maxwell della carica elettrica con la massa, considerate invariante, dovrebbe essere sufficiente”.
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