venerdì, luglio 16, 2010

Rimettere la scienza in cultura

Il concomitante interesse per la Scienza e per le questioni filosofiche ha avuto molto presto ripercussioni sul mio lavoro di fisico. Quando ho cominciato, giovanissimo, prima ancora del mio dottorato, quando facevo quello che in Francia si chiama terzo ciclo, una sorta di master odierno, ho lavorato sulla fisica delle particelle elementari, molto di moda all’epoca. Sono stato al CERN a Ginevra e ho fatto un lavoro direttamente legato ad esperimenti là condotti, e che consistevano nell’interpretare un certo numero di esperimenti di collisioni tra particelle elementari, quindi molto vicino a risultati sperimentali. Devo dire che non mi piacque molto, perché era un lavoro molto empirico, molto di calcolo e si manipolavano molto più le cifre che le idee e in più le prospettive non erano estremamente chiare.

L'inefficacia della moderna divulgazione deriva dal disinteresse per il contesto culturale scientifico, che viene del tutto sottovalutato. La maggior parte degli scienziati ritiene che occorra divulgare la scienza di oggi, ciò che è stato appena scoperto. La storia della scienza, invece, dimostra l'impossibilità di separare la scineza odierna da quella del passato.


Jean-Marc Lévy-Leblond, fisico e saggista francese, ha lavorato al Centro Nazionale francese per la ricerca scientifica ed è professore emerito all'Università di Nizza-Sophia Antipolis, dove ha insegnato nei dipartimenti di fisica, di filosofia e di comunicazione. E' autore di numerosi saggi e pubblicazioni che vertono principalmente sulla fisica teorica, sull'epistemologia e sulle relazioni tra scienza e cultura.

Pagine: 80 - Prezzo: € 12.00
ISBN: 9788883232305 - Anno di pubblicazione: 2010 - Di Renzo Editore

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