domenica, marzo 05, 2006

Massimo Bozzo: I luoghi della scienza

ANSA, mercoledì 4 gennaio 2006, libro del giorno

Andar per i luoghi della scienza

Massimo Bozzo: Guida a 930 musei e raccolte scientifiche italiane
di Paolo Petroni

(Massimo Bozzo, I luoghi della scienza, Di Renzo Editore)
Una volta erano 'Camere delle meraviglie' (dal tedesco Wunderkammer), quando nel XVI e XVII secolo la scienza era vista più come fenomeno capace di stupire che come strumento di conoscenza. Ma è da quegli antenati, collezioni private più o meno spettacolari, che col tempo sono nate le raccolte meglio organizzate e finalizzate che avrebbero portato ai musei della scienza, all'inizio legati soprattutto agli atenei, dove spesso questi ancora oggi si trovano o dipendono.
In questi ultimi giorni di vacanze invernali, di gite in città e di visite a mostre e musei esce una guida ragionata e completa ai musei e le raccolte scientifiche italiane, compilata da uno dei nostri più qualificati giornalisti di divulgazione scientifica, Massimo Bozzo, che permette di andare in giro con un'ottica apparentemente nuova, diversa dalla solita e di grande interesse, oltre che capace spesso di coinvolgere i più giovani, che non è sempre impresa facile.
"La storia della scienza e della tecnica serve egregiamente da illustrare la marcia dello spirito umano dalle tenebre originarie della credulità e della superstizione fino al regno radioso della ragione", recita sul frontespizio del volume una citazione dall'introduzione di D'Alambert alla 'Enciclopedia' per antonomasia, quella illuminista francese settecentesca.
Sfogliando queste quasi 300 pagine di grande formato, divise per regioni, ricche di tutte le informazioni necessarie e molto illustrate, la prima sorpresa è scoprire quante siano le raccolte: 930 quelle qui illustrate, ma, avverte l'autore, "l'opera non ha la pretesa di essere esaustiva" e in quarta di copertina si legge che "L'Italia è il paese al mondo col maggior numero di musei dedicati alla scienza": Insomma, anche in questo settore, ancora una volta, il nostro paese possiede una grande ricchezza culturale, e anche questa, anzi questa più di altre, dimenticata se non nascosta, nonostante il suo indubbio fascino.
Una raccolta, avverte Bozzo, non è di per sé un museo e lo diventa solo nel momento in cui viene trasformata per poter trasmettere informazione e cultura. Così i musei moderni sono diventati sempre più interattivi, capaci di coinvolgere il pubblico rendendolo protagonista e autore di esperimenti e verifiche pratiche, come indicato dalla strada intrapresa dall'Exploratorium, creato nel 1969 a San Francisco dal fratello Frank del fisico nucleare Robert Oppenheimer. In Italia esistono 'science center' di questi tipo, meritevoli di una gita proprio come un celebre monumento, a Trieste (l'Immaginario Scientifico) e, vicino Napoli, a Bagnoli (la Città della Scienza), mentre ci pare in decadenza (ci vorrebbero nuovi finanziamenti) quello che fu un po' l'antesignano italiano, il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano. Eppure sono luoghi che, ai nostri tempi, dovrebbero far capire, assieme alla scuola, in quale realtà ci muoviamo e magari impedire, come lamentava di recente Margherita Hack, che le iscrizioni alle facoltà scientifiche siano in calo, invece che in aumento, in questo paese che da sempre tanta poca attenzione dedica alla ricerca.
Non a caso "L'augurio è che questo puntuale repertorio stimoli il varo di politiche di valorizzazione di questo comparto, attraverso la promozione di reti di collaborazione che consentano al sistema nel suo complesso di raggiungere un grado di visibilità maggiore di quello che ha goduto finora, in modo da incidere più efficacemente nella sensibilizzazione dei cittadini e, soprattutto, dei giovani alle tematiche della cultura scientifica", come scrive, in una pagina introduttiva a questa guida, Paolo Galluzzi, direttore dell'Istituto e Museo della Scienza di Firenze, 21 sale in Palazzo Castellani, attiguo agli Uffizi e nato "per la tutela del patrimonio scientifico nazionale". Prossimamente, si legge nella scheda che gli dedica Bozzo, "il Museo sarà fornito di un sistema unico al mondo per una visita interattiva": i visitatori saranno muniti di cuffie e di un puntatore a raggi infrarossi che consentirà di selezionare l'oggetto di cui si vuol sapere qualcosa.

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